di Stefania Carofalo
Appena ad un paio di passi dalla maestosa Porta Rudiae, si attende l’inaugurazione della mostra “Il profumo del tempo” opere dal1979 al 2021 di Giuseppe Lisi.
Ore 11.00 o poco più, luce intensa nel penultimo giorno di giugno con la calura che quasi inibisce la voglia di agire, in una sala gremita di gente, all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, si dà il via all’esposizione con la presentazione dell’artista, da parte del Direttore dott. Nunzio Fiore, che fa un ritratto lusinghiero di Giuseppe Lisi, dell’artista e del docente di Decorazione dell’Accademia.
Aneddoti sono raccontati dal collega e amico Antonio Basile. Poi la parola passa alla docente Lucia Ghionna che ha curato la mostra e al docente Gianluca Russo che ne ha curato il catalogo.
Infine si ascoltano le parole dell’artista che ringrazia i colleghi e i presenti a questa mostra con la quale saluta la sua attività didattica ma che lascia sempre accesa la creatività che è vita, che è arte e che è impossibile archiviare.
Le opere inedite esposte hanno il sapore della poesia e i colori di fondo trasportano l’osservatore a una visione onirica. Sono di grandi dimensioni, hanno un formato rettangolare e lungo il perimetro, quasi a delimitarne lo spazio, si ripetono le indicazioni dei dati relativi al titolo e alle dimensioni.
L’uso di fondi in tessuto con l’utilizzo di inchiostri e colori acrilici, danno vita a soggetti di piccole dimensioni che, insieme, comunicano emozioni. Ogni singolo particolare racconta una storia, una storia vissuta in simbiosi con la natura ed ecco scorgere frutti, spine, alberi, pietre, paesaggi e anche animali e stelle, tante stelle.
Le opere hanno titoli che riconducono alla flora e alla fauna: Flora cosmica il canto sull’aia è luce del mattino, L’albero sacro, Angeli controvento, Soffio di stelle a creare l’infinito, Danzano le stelle tra profumi di macchia mediterranea, La tela del mare, La danza del pero selvatico, Profumi di macchia mediterranea, Tra il respiro delle pietre del muro a secco danza il profumo dell’orto sacro.
Al centro della sala, custodita in una teca trasparente c’è una scultura in cartapesta di grandi dimensioni, colorata di un bianco quasi abbagliante come se fosse illuminato dal sole estivo, si sviluppa in altezza con tanti aculei che puntano in ogni direzione.
Giuseppe Lisi è un artista poliedrico, con la curiosità di sperimentare, infatti nel catalogo titolato “Il profumo del tempo”, sono raccolte: grafiche, incisioni, pitture, sculture, fotografie e installazioni.
La sua arte è oggetto di tesi di laurea e di studio da critici e cultori dell’arte.
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