di Stefania Carofalo
Al Teatro dedicato a Giovanni Paisiello una bella serata alle 19.30 del 10 giugno 2022, all’insegna dell’inclusione, della solidarietà e del coinvolgimento di realtà e disabilità tenute in disparte per troppo tempo.
La fonte ispiratrice è Il paese senza errori, opera dell’immenso Gianni Rodari, quasi come se un errore fosse sempre negativo. Ecco in alcune eccezioni, l’errore può diventare un punto di forza.
Valorizzare le abilità e le disabilità è una missione possibile: credere nell’io e nelle personali potenzialità è indispensabile per rendere la vita serena.
L’Associazione NovaVita è riuscita a redigere e vincere con il progetto “Includiamoci” in collaborazione con il dipartimento di ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento, del Centro Italiano dell’International Theatre Institute– Unesco e l’Istituto d’istruzione superiore Filippo Bottazzi di Casarano (Le), progetto co-finanziato dal Dipartimento del Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Piano d’Azione e Coesione 2018. Progetto che ha proposto dei laboratori artigianali, con la lavorazione della tessitura e del laboratorio teatrale con la Compagnia Astragali di Lecce.
Quel che ho visto sul palco è stato uno spettacolo che sembrava essere davvero appena uscito dalle filastrocche di Rodari.
Tanti interpreti, ognuno con la propria caratteristica, ognuno con la parola “sbagliata” che cambia incredibilmente di significato.
Sul palcoscenico sono presenti tutte le età dal più piccolo al più adulto e ognuno con la sua conquista: chi ha vinto sulla deambulazione col girello, chi non voleva affrontare il pubblico e chi, con lustrini e movenze arrivava al centro palco con un immenso sorriso.
Il pubblico in platea ha partecipato con entusiasmo alla serata applaudendo e tifando per l’attore preferito, sorridendo per i testi divertenti e soprattutto Riflettendo.
Lo spettacolo è stato coinvolgente e a tratti commovente, siamo tutti umani, siamo tutti nati dalla stessa Madre Terra, siamo diversi e dovrebbe essere riconosciuta l’immensa ricchezza della diversità, ognuno con le sua abilità e disabilità, ognuno con la sua sensibilità e il suo mondo di poesia composto da rime che hanno parole talvolta dolci e altre graffianti che testimoniano lo stato di agio e di disagio.
Includiamoci, ma facciamolo per davvero nella vita di tutti i giorni!