di Stefania Carofalo
La Galleria Artpoetry ospita sino al 27 marzo 2024 le opere di poesia verbo visiva del novolese Enzo Miglietta.
La mostra curata da Salvatore Luperto e presentata da Anna Panareo è composta da una serie di elaborati grafici realizzati tra il 1981 e il 2011.
La caratteristica principale dell’artista consiste nell’uso di un particolare pennello: le parole.
Le sue opere, che firma con le sole iniziali, sono in realtà tavole, così si chiamano i disegni geometrici tecnici, e sono ordinate da segni grafici in cui le parole sono disposte su rigide linee che s’incrociano, che convergono in un punto, che viaggiano in parallelo o ancora che riempiono gli spazi all’interno delle aree delimitate da reticoli formati da linee in micro-scrittura. In basso a destra è indicato il titolo molto spesso coincidente con le brevi frasi che compongono il disegno.
In alcuni casi l’incrocio grafico delle parole forma delle figure che rievocano suggestioni, ad esempio al cielo stellato o ai fuochi d’artificio e molto spesso le figure geometriche sono ripetute sull’intera superficie della tavola.
L’utilizzo dell’inchiostro colorato ha lo scopo di attrarre l’attenzione così come lo stesso Miglietta sostiene nel suo libro del 1995 Dalla Poesia Motoria 1971 Al Gesto Estetico della Scrittura 1995:
«Il discorso delle mie tavole a prima vista è estetico, ossia prima il colore, il disegno, la forma; in fondo, scendendo all’interno, ci sono le relazioni, tra segni e parole, e le conclusioni anche, che io ci metto, ma qualcuno le leggerà mai, potrà leggerle? Lo scopo finale non è quello della lettura, ma del lampo che arriva a far luce su tutto, aiuta a trovare la chiave anche, per cui anche il titolo secondo me serve, basta a introdurre più o meno, e uno sa… è indirizzato su cosa sia da cercare…»
La sua peculiarità è il frutto delle sue conoscenze e predisposizioni: da buon geometra, ama il disegno tecnico, e da dottore in lettere ama la poesia.
Miglietta riesce a fondere le sue passioni nella realizzazione delle sue opere che nascondono, o evidenziano, il suo messaggio che spiega così più avanti nel suo libro:
«usare parole come tracce di segni per stendere il colore in certe forme è divertente per me e piacevole l’effetto. Non si può escludere che siano parole, ma ciò che mi colpisce è l’insieme a muro che si vede a colore e che si dice quadro. Che c’è dentro le parole? O non c’è? È proprio l’ultima cosa in queste scritture in forma di giochi inutili»
La testimonianza della figlia, presente all’inaugurazione con la madre, traccia un profilo dell’artista dal carattere taciturno e dalla mente vivace, che aveva reso famoso il suo laboratorio di Poesia di Novoli, identificato con LPN, frequentato da poeti, letterati e artisti che giungevano dall’intero territorio nazionale per discutere di arte, di ricerche e di poesia in questo luogo di cultura nel piccolo paese in provincia di Lecce.
Le opere esposte sono di proprietà degli eredi e di privati,
Mercoledì 20 marzo alle 19.00 è in programma la Performance e reading sulla mostra “Scrittura e Microscrittura” e sul laboratorio di poesia di Novoli di Enzo Miglietta con Anna Panareo, Anna Misurale e Salvatore Luperto.
Riproduzione vietata
Articolo pubblicato il 14 marzo 2024 sulla rivista on-line https://culturaoltre14.wordpress.com/2024/03/18/scrittura-e-microscrittura-nelle-opere-di-enzo-miglietta-in-mostra-a-lecce-di-stefania-carofalo/