dal 9 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023
di Stefania Carofalo
E’ avvenuto il passaggio del testimone tra due grandi artisti alla Fondazione Biscozzi|Rimbaud.
Si è conclusa la mostra L’altra scultura di Salvatore Sava e inaugurata Sensibilità percettive di Grazia Varisco.
La mostra antologica è curata dallo storico dell’arte e direttore scientifico della Fondazione Biscozzi|Rimbaud Paolo Bolpagni che ha sapientemente selezionato 17 opere datate tra 1957-1959 e il 2009, dell’artista milanese che continua a stupirci con la sua operosità.
La presidente della Fondazione, Dominique Rimbaud, che riveste un ruolo importante nell’educazione ai linguaggi del contemporaneo, ospita le opere di Grazia Varisco al piano terra e sono esposte in tre sale secondo un ordine temporale delle fasi di sperimentazione.
Si attraversano le sale come si fa con gli anni e la ricerca continua con l’uso dei materiali diversi li caratterizza.
Si accede alla prima sala in cui sono presenti le opere risalenti al periodo di apprendistato all’Accademia di Brera e quelle in cui affronta il tema del cinetismo con il Gruppo T la cui ideologia si basa sul concetto della variazione dell’immagine nella sequenza temporale. Le opere esposte vertono sulle percezioni visive attraverso la combinazione dei materiali industriali, sulle tavole magnetiche e quindi variabili nell’immagine ottenuta dallo spostamento degli elementi e sull’impatto visivo con il gioco di luci che si alternano generando movimento.
Arriviamo alla seconda sala, che dona un senso di pacatezza rispetto alla prima perché troviamo le opere della leggerezza, quelle delle pieghe sulle pagine di un quaderno divenute lastre metalliche e dal gioco delle ombre generate da telai disposti in modo da ottenere segni diversi in funzione dell’angolo visuale.
Infine, a passo lieve si giunge alla terza e ultima sala, quella del silenzio in cui le opere, all’interno di una cornice-telaio collaborano con la parete e ne trasferiscono materialità inesistenti.
Grazia Varisco è un’artista, con una carica di energia travolgente e che ti spieghi con l’eccezionale e continua ricerca della sperimentazione nell’arte che è mutevole in funzione dei cinetismi, della luce e dei punti di osservazione.
Campeggia sulla parete nell’ultima sala la definizione che l’artista fa di se stessa e della sua arte:
«Ostinata cerco appigli di
Riflessione,
in equilibrio incerto
fra contenitore e contenuto
fra pieno e vuoto.»
Grazia Varisco
Quando si incontra una persona così interessante e vulcanica, simpatica e soprattutto geniale, si può solo sperare che il tempo trascorso a parlare con Lei non finisca mai.
Le parole scambiate con Grazia Varisco vertono sulle ispirazioni, talvolta dettate dal caso, dall’osservazione di piccoli particolari o da esigenze tecniche.
Quando l’arte riempie ogni attimo della preziosa esistenza, anche un foglio di carta piegato dal vento può dare l’ispirazione ad una visione insolita, così come nella casualità: di passepartout appoggiati l’uno sull’altro, di un cassetto incastrato che ne impedisce lo scorrimento o di due telai in metallo che appoggiati uno nell’altro, procurano particolari effetti visivi.
Osservare le sue opere con gli occhi della fantasia genera illusioni e realtà impossibili sempre in perfetto equilibrio tra contenitore e contenuto.
Grazia Varisco nei primi anni Sessanta è stata co-fondatrice del Gruppo T di Milano( dove “T” sta per Tempo) con Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele Devecchi; docente titolare della cattedra di Teoria della Percezione all’Accademia di Belle Arti di Brera sino al 2007.
Su segnalazione dell’Accademia Nazionale di San Luca, nel 2007 ha ricevuto il Premio Nazionale per la scultura dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
E’ considerata protagonista indiscussa dell’arte europea. La sua carriera artistica vanta innumerevoli mostre collettive e personali, e le sue opere sono esposte nei più importanti musei nel mondo.
Attualmente è presente con le sue opere alla Biennale di Venezia 2022 nel Padiglione Centrale e
alla Fondazione Biscozzi| Rimbaud dove le sue opere saranno esposte sino all’8 Gennaio 2023.
Il catalogo della mostra scritto da Paolo Bolpagni (Silvanaeditore) è da considerare un saggio molto interessante per conoscere e comprendere al meglio l’incredibile arte di Grazia Varisco.
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